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Curricolo verticale di Istituto

Il curricolo verticale è uno strumento disciplinare e metodologico realizzato dai docenti della Scuola dell'Infanzia, Scuola Primaria e Secondaria di 1° grado

Descrizione

Il curricolo è l’insieme delle esperienze di apprendimento progettate, attuate e valutate da una comunità scolastica per il perseguimento di obiettivi formativi esplicitamente espressi.

In realtà, la parola può intendere anche semplicemente:

– un segmento di corso di studi (es. scuola primaria, secondaria ecc.), comprendendo tutte le discipline ivi insegnate;

– l’intero programma scolastico di una singola disciplina (in linea con il Piano Triennale dell’offerta formativa predisposta da ogni istituzione scolastica).

In quest’ultimo caso, viene definito più propriamente “curricolo verticale”.

Curricolo verticale
Il curricolo verticale viene anche chiamato “curricolo d’istituto”, perché appunto richiama l’insieme delle attività didattiche che rientrano nell’offerta formativa di ogni istituto – variabile nella misura del 20%, di cui si è parlato.

Oggigiorno, con la massiccia presenza di istituti cosiddetti “comprensivi”, ovvero che comprendono sia scuola primaria che secondaria inferiore (elementari e medie), il curricolo verticale si “spalma” su entrambi i cicli di istruzione (che a volte salgono addirittura a tre, in quegli istituti che comprendono anche la scuola dell’infanzia).

In questi casi è ancor più sentita l’esigenza di predisporre dei piani formativi che si basino su elementi di sviluppo graduale e progressivo delle conoscenze dell’allievo, con obiettivi trasversali e interconnessi (l’uno propedeutico all’altro).

Allegati

Curricolo Infanzia

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Curricolo Primaria

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Curricolo Secondaria

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Indirizzi di studio collegati

Ulteriori informazioni

Riferimenti normativi
Decreto Ministeriale 234 del 26 giugno 2000, intitolato “Regolamento recante norme in materia di curricoli nell’autonomia delle istituzioni scolastiche”: tale documento sancisce il diritto di ogni istituto scolastico a pianificare il proprio curricolo in maniera del tutto autonoma nella misura del 20% (in termini di monte-ore), mentre il restante 80% viene definito dal Ministero. Successivamente, la riforma Gelmini ha emanato le “Indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento”, chiarendo così quali siano le conoscenze fondamentali, da includere nel curricolo, che ogni studente dovrebbe apprendere al termine del suo percorso di studi (nel caso della scuola primaria: obiettivi di apprendimento, traguardi e competenze chiave).